12 dicembre 2010


Silvano Simeon.... un GRANDISSIMO che ci ha lasciato...


Torino (TO) 12 dicembre. Ci ha lasciati nella notte tra l'11 e il 12 dicembre Silvano Simeon, olimpionico di lancio del disco, stroncato da problemi cardiaci. Veneto di origine ma torinese di adozione, viveva da anni nel capoluogo torinese.

Nato a Visco in provincia di Udine il 27 ottobre 1945, Simeon ha nel suo palmares la partecipazione alle Olimpiadi di Monaco del 1972, dove si classificò 10mo, e a quelle di Montreal del 1976, dove si piazzò 19mo. Oro ai Giochi del Mediterraneo nel 1967 e nel 1971, vestì ininterrottamente la maglia azzurra dal 1966 al 1982, partecipando anche a 4 edizioni dei Campionati Europei dove ottenne come miglior piazzamento un sesto posto nel 1966.

Risale al 1976 il suo primato personale, 65,10 metri.

Finita la carriera da atleta era passato al ruolo di allenatore; tra gli ultimi atleti che seguiva Hannes Kirchler. Inserito nella struttura tecnica nazionale, era tra i collaboratori del settore lanci coordinato da Nicola Silvaggi.

(Fonte: Fidal Piemonte - Myriam Scamangas)

1 commento:

Flavio Asta ha detto...

Il mondo dei lanci, per quanto mi riguarda, è ormai un lontano ricordo. Voglio però ricordare Silvano Simeon in quel 16 aprile 1967 all'arena di Milano dove da me o da lui ci si aspettava il crollo del mitico primato di Adolfo Consolini. Lo fece Simeon, per me fu duro accettare di non avercela fatta. Andammo quella sera alla domenica sportiva condotta da Enzo Tortora e fummo presentati come i due rivali-amici, infatti fu messo in risalto che Silvano stabilì il record lanciando con il mio attrezzo (un disco "Obol" di fabbricazione francese) che io gli avevo… amichevolmente prestato, naturalmente tutti gli intenditori di atletica sanno che qualsiasi attrezzo personale ammesso in gara è, per regolamento, obbligatoriamente a disposizione di tutti. Due anni dopo, quando ero anch'io diventato primatista italiano, ma nel peso, ci incontrammo a Torino nell'unica e ultima gara di lancio del disco che disputammo insieme, vinsi io, ma Silvano era appena tornato dall'America dove era stato operato per una stenosi aortica, per cui non mi ero certo più di tanto rallegrato dell'avvenimento. Poi ebbi anch'io dei problemi fisici che mi portarono alla chiusura anticipata della mia carriera. Seguii la sua carriera ancora per qualche anno poi mi interessai sempre meno di atletica. Ci rivedemmo, e oggi so che fu per l'ultima volta, sulle tribune dello stadio Euganeo a Padova nel 2007 in occasione dei Campionati Assoluti ai quali ero andato con la famiglia ad assistervi. Quando ci incontrammo, ci abbracciammo senza altre parole, se non dei reciproci sfottò sullo stato dei nostri addominali, vergognosamente debordanti oltre la cinta dei rispettivi pantaloni. La notizia della sua scomparsa mi addolora particolarmente, un pezzo della mia vita, forse la più bella, muore con lui. Ciao Silvano!
Flavio Asta