1 dicembre 2007

il lancio del DISCO.... è arte !!!


Chi mi conosce sa bene che io "ho nel cuore" questa magnifica specialità, e che per me veder lanciare bene il disco è il gesto atletico più bello in assoluto, ... vera e propria arte, quasi .... "poesia" .... Sì, forse non sono del tutto normale, però non credo di essere il solo.


Ho provato a tornare alle origini dei gesti atletici, andando a cercare quell'opera stupenda che, ogni volta che la vedo, (anche se l'originale non esiste più...) mi da quel senso di "bellezza" che tutti i gesti sportivi dovrebbero darci, così come lo diedero a quegli artisti che centinaia d'anni fa provarono a "intrappolarli" in opere d'arte ..... in questo caso parlo del

DISCOBOLO di Mirone

Mirone è uno scultore di cui molte fonti antiche parlano, celebrando la sua esperienza e le sue opere. Bronzista, nativo di Eleutere, in Beozia, sembra che sia diventato poi cittadino ateniese, realizzando tra il 470 ed il 440 a.C. le sue opere migliori.

Cicerone parlando delle sue opere diceva che, sebbene non fossero vicine alla realtà, tuttavia erano molto belle. E' Luciano di Samosata che, nel II secolo d. C., descrive così il Discobolo, una statua realizzata da questo scultore, "si inarca nella posizione tipica di chi è in procinto di lanciare...".

Fu proprio grazie a questa preziosa testimonianza che gli archeologi hanno potuto riconoscere numerose copie dell'originale in bronzo.

La parola greca discobolo significa lanciatore di disco.

Il bronzo forse fu realizzato per la città di Sparta e rappresentava Giacinto, il ragazzo che Apollo amava. Probabilmente, in seguito, nel 451 a.C., Mirone realizzò una seconda versione per la città di Atene.

Il corpo del giovane è raccolto, concentrato. L'artista, genialmente e con grande perizia, mette in scena il momento che precede il lancio.

Il volto del fanciullo è fisso, concentrato. Tutto sembra pronto. Lo spettatore pazientemente attende e continua a contemplare, estasiato, il discobolo perchè crede che questo, da un momento all'altro, possa tirare il disco.

Il Discobolo richiama alla mente le figure dei frontoni. Il trattamento dei capelli a calotta è tipico delle prime effigi in bronzo e questa particolare capigliatura conferisce alla statua un tocco di arcaismo.

La scultura si articola in due grandi linee:

la prima è un grande arco che va dalla mano che regge il disco al tallone del piede flesso

la seconda linea è una serpentina a "esse" che va dalla testa al tallone del piede poggiato a terra.

Mirone è ricordato proprio per la decisione di rappresentare realisticamente le sue opere e perchè coglieva i suoi personaggi nel momento prima di compiere qualche azione.

Il bronzo qui presentato divenne il simbolo dell'atleta per eccellenza.

Delle copie ritrovate la migliore (cioè quella più fedele all'originale, la più integra,...) è quella attualmente conservata a Roma, presso il Museo Nazionale Romano.